In questi
ultimi mesi ho avuto l’opportunità di fare nuove brevi “incursioni” nel mondo del cinema collaborando
con l’amico regista Lorenzo Sparacio, ai costumi ed alle scenografie di alcuni corti di genere horror
realizzati da Alessandro Redaelli,
regista che ha già all’attivo diversi lavori pregevoli.
Il primo è il
misterioso Pray for diamonds, un
efficacissimo corto di crica 15 minuti che ha già partecipato nel luglio scorso al Fantafestival
di Roma ed è in procinto di partecipare al Festival Internazionale del Cinema Fantastico di Nizza. Ne conosco bene la trama per aver letto per intero la sceneggiatura ma non ho ancora avuto
modo di vedere.
la locandina del film |
Di cosa
parla: Una strana coppia vive isolata da ogni contesto sociale all’interno di una vecchia roulotte posta ai margini di una strada di
campagna che porta ad un esclusivo country club. Lui si dedica alla caccia, lei, moderna strega, cerca nella magia nera una scorciatoia per raggiungere la strada, inevitabilmente intrisa di sangue, in grado di cambiare
per sempre le loro vite.
Studio costumi- bozzetto realizzato ad acrilico e matita su cartoncino |
Il secondo corto come ho detto è sempre di Redaelli, ed è inserito in un’antologia ispirata ad Edgard Allan Poe dal titolo POE III
Dal sito di Quinlan – Rivista di critica cinematografica- riporto la recensione che riguarda ll’episodio Re Peste:
“Estremamente ammaliante, visivamente ricco e in grado di trovare sempre intuizioni estetiche e narrative sorprendenti è Re Peste di Alessandro Redaelli, cinema che si fa (meta)teatro senza perdere mai di vista il proprio potenziale immaginifico:
coadiuvato da ottimi interpreti, Redaelli pone la firma in calce a un cortometraggio destinato a segnalarsi come uno dei migliori dell’intera saga, perfettamente a proprio agio tra orrore, ironia dissacrante, tempi e controtempi teatrali e la potenza dell’immagine in movimento.”
Re Peste - studio di Scemogrsfia,in Digital Paint |
Gli altri registi sono Domiziano Cristopharo, EdoTagliavini, Francesco Campanini, Mirko Virgili, Ricky Caruso.
Il film intero dura circa 90 minuti ed il trailer è visionabile qui:
https://www.youtube.com/watch?v=jq790DWVg6k
Al terzo corto ho partecipato a tutte le fasi di realizzazione. In particolar modo mi sono occupata , insieme alle fantastiche Giulia Turconi e a Giulia Piva del Make Up di uno degli Zombie
Per questo corto è stato utilizzato parte del "girato" di un video realizzato sotto l'esperta guida di Donatella Mondani, per promuovere i corsi di Trucco e Maschera Teatrale tenuti dall'Accademia di Brera e che verrà proiettato nel corso degli open day.
Ha una durata di 10 minuti e lo potete vedere qui:http://youtu.be/QAHucBQ_NEM
Per questo corto è stato utilizzato parte del "girato" di un video realizzato sotto l'esperta guida di Donatella Mondani, per promuovere i corsi di Trucco e Maschera Teatrale tenuti dall'Accademia di Brera e che verrà proiettato nel corso degli open day.
Ha una durata di 10 minuti e lo potete vedere qui:http://youtu.be/QAHucBQ_NEM
Visto che è tempo di Halloween descrivo brevemente i principali step del make up a beneficio di chi si volesse cimentare nella realizzazione di uno zombie.
Bozzetto preparatorio, acrilico su cartoncino |
Dopo aver preso il calco dal nostro attore modello, ha inizio la creazione della protesi. Si inizia passando accuratamente all'interno uno strato di sapone che faciliterà il distacco delle protesi, costituite da vari strati di lattice e sottilissima carta di pura cellulosa.
Una volta asciutte possiamo procedere a staccare le protesi (due calchi due protesi, viso e spalla-clavicola). Questa è una delle operazioni più delicate...
Le protesi hanno bisogno di uno strato di colorazione leggero che faccia da base al trucco. E stato utilizzato prima l'aerografo poi le rifiniture ed i dettagli sono stati fatti a pennello
Il nostro attore, Francesco, è pronto per essere zombificato: applichiamo le protesi con l'apposita colla prostetica, prima alla spalla poi i denti (in resina) ed infine la parte che sicuramente crea maggiore disagio, quella che copre il viso ed il naso; bisogna fare in modo che l'attore si abitui gradualmente al "fastidio" dei corpi estranei
Infine possiamo procedere al trucco ed aggiungere tutti i macabri dettagli che renderanno il nostro lavoro davvero disgustoso! Per le protesi si utilizzano colori a base d'acqua, mentre sulla pelle andranno dei colori grassi, in grado di minimizzare lo stacco tra la protesi e la pelle del corpo. Si applica quindi il sangue finto del tipo più denso per dare lucidità alle parti di protesi che simulano la carne viva, e quello più liquido, che viene fatto colare da più punti. Un tocco di matita rossa, infine, va ad incattivire lo sguardo del nostro mortissimo amico.
In realtà il make up di cui si è appena detto non è propriamente indicato per il fai da te Halloween, in quanto la preparazione delle protesi richiede particolari materiali, e un novevole dispendio di tempo. Le indicazioni sopra fornite descrivono in maniera molto sintetica alcune fasi della lavorazione per la quale sono state necessarie numerose ore di lavoro. La procedura della realizzazione del corto -che è un lavoro corale dal concepimento alla realizzazione- è stata abbastanza lunga e laboriosa : basti pensare che la pelle degli zombie è composta da più di dieci strati di lattice e cellulosa per uno spessore di pochi millimetri. Il lattice -che è un materiale che si rapprende rapidamente- va applicato a pennello sul calco facciale (ottenuto con una pasta speciale di quella che si usa per la realizzazione delle protesi dentali) sovrapponendo strato su strato.
La sessione di trucco alla quale si è sottoposto il povero Francesco e durata circa 2 ore
Che ve ne pare... orribile vero?